Terre terse e fertili cieli , opera fortemente autobiografica, è basata su due nuclei fondamentali: l’amore e la famiglia. L’autore prova a spiegare la fine di un amore, la rinascita che ne segue e l’importanza vitale che esso riveste nella sua vita; il rapporto con un padre assente e il valore dell’abbandono; il legame con la madre, talvolta immedesimandosi in lei e provando a vivere con i suoi occhi la sua stessa esperienza. E poi le ferite che hanno segnato lui e sua sorella. Di Meo definisce questa silloge come “ una forma di autoanalisi, un volersi comprendere meglio al fine di comprendere anche coloro che mi circondano ”.