Quelle narrate in queste pagine sono le vicende di Alice Redlich e della sua famiglia. È una storia della Shoah tra quelle, poche, che non hanno avuto un tragico epilogo. Non per fortuna, ma per scelta. È un racconto che fa riflettere su ciò che non deve più accadere e su ciò che, invece, non deve andare perduto: l’empatia, la solidarietà, l’essere custodi di altri esseri umani.